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"La forza del corallo" di Rosaria Tropepe


La bravura di uno scrittore si misura anche e soprattutto dalla capacità di creare personaggi che rimangano scolpiti nella memoria del lettore e Nives è uno di questi.

La protagonista de “La forza del corallo” di Rosaria Tropepe è una donna sensibile e capace che all’età di 43 anni vive un’esistenza (sarebbe un eufemismo parlare di vita) davvero frustrante. Per certi versi, richiama alla memoria Rosalba, poetica figura di “Pane e Tulipani”, pluripremiato film di Soldini. Entrambe casalinghe depresse, sensibili e insicure, ricche di un mondo interiore fecondissimo; mogli trascurate che a un certo punto guardano in faccia la realtà e decidono che…

Non svelerò altro per non rovinare il gusto della lettura che, ve lo assicuro, sarà gradevolissima. Sì, perché quella di Rosaria Tropepe è una prosa incisiva, caratterizzata da uno stile brillante e scorrevole. In più lo scavo psicologico che l’autrice conduce sul personaggio di Nives è di tutto rispetto. La sua tendenza a mangiare con voracità è il tentativo disperato di riempire un vuoto; le sue insicurezze sono frutto di un pessimo rapporto col padre e dell’assenza della figura materna. Come molte donne affette da insicurezza cronica il matrimonio è per lei un semplice passaggio dal ruolo di figlia, dipendente dal volere del padre a quello di moglie, asservita al marito.

La trasformazione di Nives da crisalide in farfalla vi lascerà stupiti e anche qui non voglio aggiungere altro…

“La forza del corallo” fa riflettere sulla condizione femminile e, indirettamente, sul futuro delle generazioni a venire. Rispetto al ruolo delle donne nella società si sta assistendo a un regresso sconcertante, purtroppo, e chissà quante Nives vittime di pessimi padri e di mariti indegni si riempirà il mondo in un futuro non così lontano.

“La forza del corallo” vuole essere un monito a tutte le donne a ritrovare la forza che alberga nel loro animo e a confidare nella commuovente bellezza della vita, che, se tanto ci toglie e altrettanto saprà donarci, se continueremo a coltivare la speranza, riscoprendo l’amore in noi stesse e lottando per la realizzazione dei nostri sogni, anche di quelli apparentemente “impossibili”.

Da leggere.


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