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Intervista a Giovanni Boschetti, autore del romanzo fantastico "SOGNO. LE DUE VITE DI JEAN LOUIS"



“Sogno – Le due vite di Jean Louis” è un romanzo dall’intrigante intreccio, che si snoda su due piani temporali: il periodo a cavallo della Rivoluzione Francese e il XX secolo. Protagonisti, rispettivamente, lo sventurato Jean Louis e un suo discendente, nato nel 1960.

La vita di Jean Louis 1 si dipana fra miseria, un duro lavoro e… i sogni, in cui il protagonista si rifugia per evadere da una squallida quotidianità. Attraverso un misterioso miscuglio di laudano, a un certo punto, entra in un mondo onirico in cui cerca Dio e sua madre, che non ha mai conosciuto. L’eccessivo impiego della droga, però, finisce per condurlo alla morte.

Nel 1960, un discendente suo omonimo, attraverso una moderna tecnologia, con un esito da cardiopalmo, ripercorrerà le sue tracce, fino a giungere dove nessuno si è mai spinto: oltre il visibile.


Conosco l'intera produzione di questo autore, ma Sogno. Le due vite di Jean Louis , romanzo appartenente al genere fantastico, l'ho apprezzato in maniera particolare per i suoi personaggi vividi, che bucano il foglio, e l' attualità della trama, che apre nel lettore numerosi interrogativi su temi caldissimi: tecnologia, evasione, realtà virtuale.


Per approfondire i contenuti dell'opera, ho posto all'autore alcune domande.

 

 

1)     In "Sogno. Le due vite di Jean Louis", Lei, Giovanni, affronta temi di un certo rilievo e attualità e riesce a farlo in maniera non entrante, senza togliere la scena ai suoi personaggi o appesantire la trama. Cominciamo dalla fuga dalla realtà dei due protagonisti. La mettono in atto con mezzi solo in parte uguali.

 

Sì, in entrambi i casi i protagonisti escono dalla realtà con i mezzi a loro disposizione. Entrambi utilizzano miscugli e intrugli a base di laudano, un composto che aiuta ad entrare nel sonno con effetti tali da contribuire allo sviluppo dei sogni. Almeno in apparenza. Inoltre il secondo Jean Louis ha uno strumento in più: la tecnologia, tramite la quale sperimenta un percorso che lo spingerà oltre l’umano.

 

 

2)     Cosa pensa della tendenza crescente, che si riscontra in questa società, a vivere in una dimensione virtuale?


Sarebbe il “sogno” di chiunque.

Potersi estraniare dalla vita reale e diventare protagonisti di storie intriganti, ma anche dolci e lusinghiere dove tutto si svolge secondo i nostri pensieri. Beh, a chi non piacerebbe?

Purtroppo la tecnologia sta potenziando la nostra capacità di finzione, a chiunque piace la finzione creata per soddisfare le proprie ambizioni e vivere nella tranquillità di una ipotetica felicità. Il mondo odierno, al contrario, ci propone mille e mille notizie raccapriccianti, tumultuose, scioccanti, in pochissimo tempo. Così, il nostro subconscio ingurgita stimoli a raffica e negativi; in tal modo la reazione interiore ci porta a voler evadere dalle vicende sempre più faticose e difficili della vita. Una volta, fino a un paio di generazioni fa, la vita era comunque difficile e colma di incognite, ma le notizie e gli eventi venivano poco recepiti, poiché i mezzi della comunicazione erano lenti e le persone metabolizzavano il tutto in modo tale che il subconscio le poteva assimilare o rifiutare.

Al giorno d’oggi un clic si avvicenda a migliaia di altri clic giornalieri e altrettante notizie per lo più negative. Ecco perché, inconsapevolmente, ognuno “sogna” di vivere fuori dalla quotidianità inzuppata di negatività. Potersi rifugiare nel “Paese delle Meraviglie” di Alice piacerebbe a chiunque.

 

 

 

3)    La figura materna per ciascuno dei personaggi principali riveste un ruolo decisivo. Vuole accennarci qualcosa al riguardo?

 

La madre per ogni essere umano è un elemento essenziale e vitale ed è, soprattutto nei maschi, il cordone ombelicale che non si recide mai del tutto.

Nascere senza conoscere nel tempo la propria madre lascia, nel soggetto, un desiderio latente che può esplodere, persino, fino al raggiungimento dello scopo, ossia trovare la propria madre, la propria origine. Soltanto allora si acquieterà quel malessere interiore che scaturisce dalla mancanza di una conoscenza materna.

Anche quando si perde la propria madre si può instaurare un forte desiderio, che si accresce nel tempo, di ricongiungersi a colei che è stata la fonte della propria vita. 

I nostri protagonisti, in situazioni diverse, nascono… senza madre. Il desiderio di trovarla sarà, per loro, lo scopo principale.

 

 

4)    L’amore non vince su tutto, in questa storia, non riesce a dissuadere i due Jean Louis dal compiere scelte irrevocabili. Che ruolo ha?

 

Anche Ulisse, pur amando sua moglie e la famiglia, preferì l’avventura e la guerra che insieme lo stimolavano alla conoscenza. Molti ragazzi, nel passato, pur amando una donna sentivano il desiderio, il dovere, la curiosità di arruolarsi. Oppure, nel mondo odierno, molti giovani lasciano in sospeso il loro amore per intraprendere viaggi, lavori e una ricerca del nuovo. E ancora, molti rinunciano all’amore pur sapendo di non riaverlo per migliorar la propria situazione e per soddisfare il desiderio di nuovi mondi, nuove avventure, desideri assopiti e rimandati. Fa parte della natura dell’uomo, soprattutto. 

 

 

 

5)    Nel suo romanzo si accenna anche alla reincarnazione. Qual è la sua posizione in merito?

 

Non ho pensieri in merito a questa materia che non conosco e non desidero approfondire. Nel romanzo potrebbe essere una reincarnazione oppure una desiderio di andare in altre dimensioni o soltanto un escamotage per congiungere le due storie parallele e similari.

 

 

6)    In base ai feedback di chi ha letto il Suo libro, il pregio più grande di "Sogno. Le due vite di Jean Louis" qual è? 

 

La capacità dei due personaggi di entrare e uscire dai sogni con facilità ha impressionato i lettori, in quanto ognuno ha la consapevolezza che ciò… rimane un sogno, pur desiderando ciò.

Comunque le risposte e le reazioni sono state molto positive per la semplicità della scrittura e per aver tratteggiato in modo più che comprensibile eventi non facili da percepire e descrivere. È piaciuta la facilità di entrare in un mondo così poco conosciuto come il sogno, per poi uscirne e riprendersi la vita quotidiana. Questo romanzo “illude”, ma al contempo fa sognare i lettori di poter vivere una doppia vita, appunto, quella reale e quella onirica.

 

 

 

7)     C’è un invito particolare che vorrebbe rivolgere ai Suoi lettori?

Sognate, sognate, sognate!

Così facendo avrete una vita meno impegnata nella quotidianità e ciò vi rasserenerà l’animo, in modo tale da poter avere almeno l’illusione di condurre una vita più accettabile e desiderata.


L'intervista si conclude con questo augurio ricordandovi che "Sogno. Le due vite di Jean Louis" è acquistabile anche on line, sui principali bookstore, e sul sito di Pav Edizioni.






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