NON "SOLO" UN LIBRO, UN UNIVERSO INTERO. QUATTRO CHIACCHIERE CON AMIRA LE VAINE
- Daisy Raisi

- 3 giorni fa
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Aggiornamento: 1 giorno fa

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In questa intervista, Amira Le Vaine espone genesi e contenuti di una storia fantastica, destinata a un pubblico di età compresa fra i 12 e i 14 anni, Sofia nel Mondo di Centocchi. La Squadra del Destino, edita da Ali Ribelli.
Il romanzo proietta in lettore in mondi nuovi e variegati, in grado di suscitare meraviglia.
Un viaggio oltre che reale, metaforico, che tratta temi in linea con la crescita in età adolescenziale e la scoperta delle insidie del mondo, simboleggiate da mostri da sconfiggere.
1) Bentrovata, Amira. Il tuo fantasy è popolato da esseri mai incontrati prima, frutto di un'immaginazione fervida. Esplorano territori sconosciuti alla mente umana, un universo nuovo e multiforme. Come si sono imposti alla tua fantasia?
L’idea di scrivere questo libro è sorta in modo del tutto naturale. All’inizio è nata Sofia, e solo successivamente il passaggio verso un altro mondo. Quel varco si è aperto anche davanti a me e, insieme a Sofia, Alessia e Giulia, ho attraversato i portali che conducono a Centocchi. Questo nuovo universo multidimensionale si è sviluppato passo dopo passo: ad ogni movimento di Sofia prendeva forma qualcosa di nuovo.
2) Le protagoniste femminile sono delle adolescenti e questa storia è dedicata a preadolescenti e adolescenti di età non superiore ai quattordici anni. Qual è il messaggio che si propone di lanciare?
Il libro è rivolto in particolare ai giovanissimi. Avendo un figlio di tredici anni e osservando le difficoltà che i ragazzi affrontano oggi, ho voluto rivolgermi soprattutto a loro con empatia. Il messaggio è che questa età è complicata, ma non impossibile. Gli adolescenti dovrebbero concentrarsi su sé stessi e su ciò che hanno, senza fermarsi davanti alle difficoltà, perché ogni ostacolo può essere superato. È importante però ricordare che, quando sentono il bisogno di aiuto, devono parlarne con la famiglia, con i genitori o con i fratelli, perché non sono soli: anche loro hanno la propria Squadra del Destino, fin dal momento in cui vengono al mondo.
3) La trama, pur dipanandosi in dimensioni fantastiche, contiene chiari riferimenti alla realtà attuale e tocca temi spinosi: l'accettazione del proprio corpo, l'esigenza di essere sempre connessi, la dipendenza dai social, le fobie. Puoi anticiparci qualcosa al riguardo?
Oggi molti ragazzi sviluppano complessi a causa degli stereotipi imposti dai social media e dalla televisione. Vorrei aiutarli a capire che ognuno è bello a modo suo. Non esiste una persona perfetta con un aspetto perfetto: l’ideale e la bellezza stanno negli occhi di chi guarda e, soprattutto, nell’accettazione di sé stessi. Molto nasce nella nostra mente e, finché non ne diventeremo consapevoli, queste insicurezze continueranno a crescere. La storia si svolge ai giorni nostri, anche se in un universo fantastico che esiste nella mia immaginazione, riflettendo le contraddizioni di un’epoca difficile e complessa. La tecnologia e i social media dovrebbero aiutare ad aprire gli orizzonti ed essere una finestra sul mondo, ma spesso accade il contrario: confrontandosi con immagini costruite e irreali, molti ragazzi finiscono per desiderare la vita degli altri, dimenticando che stanno vivendo gli anni più belli e preziosi della loro vita.
4) Il tuo è anche un romanzo di formazione, in che termini pensi che la sua lettura possa arricchire un adolescente?
Perché offre qualcosa che non si può comprare: l’immaginazione. Entrare nel mondo di Centocchi non è un viaggio facile, è un percorso alla scoperta di sé stessi e della propria forza interiore. I ragazzi devono solo imparare a riconoscere questa forza. Se da soli non ce la fanno, devono trovare la loro Squadra del Destino, perché insieme possono compiere veri e propri miracoli.
5) Spostiamoci su un piano più personale. Cosa pensa Amira dei ragazzi di oggi?
Penso che siano molto intelligenti e molto più avanti rispetto a come eravamo noi alla loro età. I tempi moderni offrono opportunità che io potevo solo sognare da adolescente. Ricordo che desideravo essere non solo una scrittrice, ma anche un’attrice e una cantante; mia madre, crescendomi da sola, non poteva permetterselo, così mi chiudevo in camera e immaginavo di essere su un palco o di ricevere un Oscar. Oggi i giovani hanno molte più possibilità e grandi potenzialità, per questo credo che dovrebbero sentirsi fortunati e godersi ciò che hanno.
6) Ci sono momenti in cui la Squadra del Destino se la vede davvero brutta. Senza spoilerare, puoi dirci come reagirà ad avversità e imprevisti?
La Squadra del Destino dovrà affrontare seri problemi durante il viaggio. Si troverà a fronteggiare avversità e imprevisti, ma soprattutto dovrà confrontarsi con ciò che è più difficile: le proprie paure. Lo farà con coraggio e determinazione.
7) Per concludere, dacci almeno tre motivi per acquistar e leggere il tuo libro.
Il primo è che, pur essendo un fantasy, racconta una verità molto vicina alla realtà dei nostri tempi. Il secondo è che motiva a superare le proprie paure e trasmette coraggio. Il terzo è che permette di incontrare personaggi mai visti prima, come Talsetto, una creatura la cui pelliccia cambia colore in base alle emozioni che prova: quando è felice assume una tonalità diversa rispetto a quando è triste. Attraverso di lui ho voluto parlare anche delle emozioni, che fanno parte di tutti gli esseri umani. Proprio come Talsetto, anche noi proviamo sentimenti diversi ed è importante accettarli senza paura.
Se questa intervista vi ha incuriosito, trovate il libro a questo link: https://www.aliribelli.com/prodotto/sofia-nel-mondo-di-centocchi-la-squadra-del-destino/





















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