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"PANCHINE, SCATOLE E RANOCCHI" DI C.L.LELLI


È una storia d’amore godibile e ricca di senso dell’umorismo quella che l’autrice bolognese C.L.Lelli ci regala col suo nuovo racconto. La protagonista è una quarantenne dalla vita affettiva disastrata, reduce da un lungo e sfortunato rapporto, che decide di passare l’estate nella solita località di villeggiatura, sulla riviera romagnola. Vi si reca da sola, senza genitori e lì il destino le serve su un piatto d’argento un incontro inatteso e molto intrigante che sovvertirà certe sue convinzioni.


Attratta dalla New Age, dai fiori di Bach, dall’aromaterapia, Amalia è una donna troppo buona, una di quelle di cui parla nel suo celeberrimo libro Renate Göckel, che finiscono inevitabilmente per fare da zerbino sia sul lavoro che nei rapporti di coppia. Una yes woman, per intenderci, tanto gradita per la sua arrendevolezza, che però, facendo un grosso lavoro su se stessa, ha imparato a essere più assertiva.


Questa donna dotata di buon cuore, pronta a farsi in quattro per lo sfortunato/a di turno, ha una mentalità aperta, priva di pregiudizi, convinta come è che in ogni essere umano si celi una componente di diversità e che questa, lungi dal rappresentare un difetto, costituisca una risorsa. Ha un "amico storico", gay, creativo, vero esempio di tenacia, almeno sfortunato quanto lei in amore, con il quale ha conservato un rapporto colmo di cameratismo adolescenziale e tenerezza.


L’autrice riesce a creare personaggi dal grande spessore umano, simpatici per i loro difetti, indimenticabili per le loro virtù. Un’operazione, questa, che le riesce splendidamente e, si sospetta, senza sforzo alcuno, come se i suoi personaggi, prima ancora di diventare amici del lettore, fossero entrati nel suo di cuore. Del resto si distinguono dalla massa informe e omologata, perché volano alto, come solo le persone dalle larghe visioni e particolarmente sensibili sanno fare, andando oltre le banalità e le apparenze.

La storia procede con un ritmo vivace e brillante. Vi si parla pure di disabilità, rapporti familiari, legami indissolubili, volontariato, magia dell’infanzia, librerie viventi, miracoli operati dai sentimenti, amore per la vita e per se stessi … ma anche dei mitici anni Ottanta con la loro musica, dei juke-box, dei divertimenti semplici di quell’epoca, e ancora, di panchine memorabili, di scatole mai chiuse, di ranocchi nei quali infilare biglietti per dare voce ai propri pensieri. L'autrice lo fa con una fantasia e una dolcezza tali che vi porteranno a riscoprire quell’angolo di sogno e di innocente spontaneità che troppo spesso dimentichiamo, travolti dai ritmi sempre più serrati di questa società frenetica e spietata, che fagocita la parte più vera e più pura di ognuno di noi.

Da leggere.

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