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L'ABBRACCIO, di Ernesto Masina

È un fraintendimento a portare a galla l’inaccettabilità di certe concezioni distorte, frutto di un’eredità vergognosa.

L’abbraccio è un romanzo breve che scava a fondo nel rapporto uomo-donna e, in particolar modo, nel retaggio maschilista che lo snatura relegando le donne a un ruolo d’inferiorità, in funzione del quale esistono solo per soddisfare le esigenze della controparte.

Nell’immaginario di uomini simili al protagonista, sopravvive l’idea di una compagna concepita come una proprietà, e, pertanto, non meritevole di spazi, interessi, autonomia, in parole povere, di un’identità, di una vita propria.

La trama, sviluppandosi, rivela, senza sconti, la vera natura dei due protagonisti. È lì che si misura, in via definitiva e inappellabile, lo spessore umano di entrambi, anche se Ernesto Masina, nel finale, apre uno spiraglio a una possibilità di crescita personale e di riscatto.

La struttura del libro è a capitoli alterni, dedicati ora al protagonista maschile ora a quello femminile, che sono voce narrante della storia.


L'autore dimostra di avere una certa familiarità con il mondo dei sentimenti e delle emozioni. La sua è una prosa coinvolgente e introspettiva, che colpisce il segno facendo riflettere il lettore su temi di notevole importanza.

Consigliato.

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