Dopo un incipit morbido e delicato, che farebbe pensare all'avvio di un romanzo di tutt'altro genere, Diana Jett sorprende il lettore sbattendogli in faccia le efferate imprese di uno spietato serial killer, "La Bestia", che uccide le sue vittime con un bacio tagliando loro la lingua.
La trama con le sue vicende si snoda fra il Texas dove vive Jade, brillante profiler dell'FBI, e la musicale patria del jazz New Orleans, sua città d'origine.
Supportata da uno stile fluido, scorrevole, la narrazione prende subito quota. L'autrice si destreggia abilmente fra i vari personaggi e le loro vicende, regalando al lettore scene adrenaliniche, intense, che si scolpiscono nella memoria.
La sapiente penna di Diana Jett si infila, per descriverle, fra le pieghe dell'animo della protagonista, Jade, rivelandone tutta l'umana vulnerabilità, nel suo rapporto con l'amatissima sorella Leslie e in quello povero e conflittuale con la madre Delia; con sensibile partecipazione ci avvicina a personaggi come Sam, disegnatore di successo che imbocca la strada dell'autodistruzione, vivendo senza fissa dimora nei bassifondi cittadini, e ci conduce per mano nel mondo di Sookie, moglie infelice che si crede tradita. Lo fa con trepidazione e la sua prosa, così forte nel descrivere truculenti omicidi e aberrazioni, si trasforma in una carezza, in un "ci sono", "ti vedo", "partecipo al tuo dolore".
Fra libri di magia, negromanti, sette sataniche, riti vudù, sacrifici umani e i poteri paranormali, volti al bene, di Jade, il lettore non ha certo il tempo di annoiarsi.