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"Dietro anime d'inchiostro" di Marco Chiaravalle

“Dietro anime d’inchiostro” di Marco Chiaravalle è un libro in bilico fra dimensioni e piani temporali diversi, nel quale sogno e realtà si confondono, ma c’è anche molta realtà nel sogno.

L’autore ce ne dà dimostrazione quando sottolinea certe magagne del mondo dell’editoria e la vanagloria di sedicenti scrittori che come novelli narcisi si innamorano della loro immagine riflessa. In questo modo la scrittura anziché veicolare significati e valori diventa mera e sterile contemplazione di sé stessi. E ancora dà prova di essere ben calato nella realtà odierna quando ci mostra come di certi pregiudizi razziali inconsapevolmente siamo tutti vittime o ci parla del terremoto dell’Aquila e dell’inadempienze dello Stato italiano, dello sfruttamento della forza lavoro, della condizione dei rom.

Il libro ruota intorno al concetto dell’importanza di liberarsi dei fardelli del passato per sottrarre loro il potere di prendere in ostaggio le nostre vite, divorandole letteralmente con una furia cannibalica capace di azzerare i nostri domani.

Sia Alice che Marco, i due protagonisti di “Dietro Anime d’inchiostro”, caratterizzati entrambi da un animo sognatore, ne sono l’esempio.

Leggendo questo romanzo qualcuno potrà obiettare che prende spunto da temi già sfruttati, ma l’autore lo fa con tale verve e abilità da far passare in secondo piano tale aspetto.