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"La casa del diavolo" di Nicola Rocca



“La casa del diavolo” di Nicola Rocca è un incrocio fra un thriller psicologico e un giallo, accurato in tutte le sue parti: è un vero piacere leggerlo.

Uno dei suoi numerosi punti di forza è rappresentato da una prosa incisiva e sicura, fatta di frasi brevi e chiare, dallo stile semplice e diretto.

Un altro, non di minor peso, è costituito dalla trama avvincente e articolata, ricca di colpi di scena e personaggi diversissimi per età, estrazione sociale, condizioni di vita, personalità.

Il romanzo offre vari spunti di riflessione: sul potere delle superstizioni, sulla condizionabilità degli esseri umani, su come la sorte possa essere crudele, sull’emarginazione e i suoi effetti devastanti, sulla crisi economica e i suoi contraccolpi.

I capitoli vengono scaltramente interrotti al punto giusto creando un effetto suspense.

Il lettore scorre le pagine avvinto dal susseguirsi degli eventi e avido di saperne sempre di più.

Nicola Rocca, inoltre, è molto abile nel confondere le carte in tavola disseminando indizi e spingendo il lettore fuori strada nell’identificazione del colpevole.

Da un certo punto in poi, però, magistralmente, tutti i tasselli si ricongiungono e l’effetto è dirompente.

Da leggere.


Trama


"C'è qualcosa di strano nella casa del vecchio Ardemagni. Quella villetta è la tana del demonio? Ardemagni se la dà a gambe, facendosi ricoverare in una clinica psichiatrica. Meglio pazzo che posseduto! L'abitazione viene acquistata da una coppia di coniugi. Tutto tranquillo, per qualche tempo. Quando la donna viene ritrovata morta, però, le parole del vecchio tornano a galla (…)"


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