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"Nel cuore ferito dell'essere" di Maria Rosaria Luzi"





Dalle mie profondità abissali

Ho contezza

Di quanto dolore ho pianto.

Questi sono i versi che mi sono scaturiti spontaneamente e a sorpresa, leggendo la silloge poetica di Maria Rosaria Luzi, permeata di amore universale, struggente dolcezza per le bellezze del cosmo, nostalgia, ricordi, ma soprattutto di empatia nei confronti dei sofferenti, delle vittime innocenti di sistemi corrotti e senza scrupoli.

In un mondo troppo spesso indifferente e violento, la voce di questa poetessa si innalza pura per ricordarci che solo grazie all’amore ci si reintegra, guarendo dalla sofferenza della disunione.

Che siamo tutti collegati l’anima sensibile di Maria Rosaria lo avverte in maniera assoluta e incontrovertibile. Non esiste separazione. Deriviamo dalla stessa Fonte.

In questa sua raccolta, la poetessa si mette a nudo rivelando coraggiosamente le umane fragilità, le paure. L’angoscia dinnanzi all’insensatezza del male che per un’anima pura come la sua non ha ragione di esistere. Un’anima ferita non solo dalle brutture della società, ma anche dalla scomparsa prematura della madre, da lei persa in tenerissima età.

“(...) Ma non smetterò mai di sognare/come sarebbe stata la mia vita/ accanto a te (...)” Versi spezzati come un singhiozzo che rendono l’idea di un vuoto profondissimo, di un’assenza incolmabile, di una sofferenza estrema, mai superata e insuperabile, perché mina le radici dell’essere.

Con la purezza di un Don Chisciotte assetato d’amore e di giustizia, Maria Rosaria procede in questa vita oscillando come un pendolo fra gli estremi. Estatica contemplazione della natura e dell'arte; angoscia profonda per le ingiustizie e gli scempi che affliggono l'uomo.

Anche il ricordo di tempi, sentimenti e luoghi perduti ha un impatto di rilievo sulla sua sensibilità delicata e vibrante che incanta il lettore attento, estimatore dei tesori del cuore.

Esaurita la lettura di “Nel cuore ferito dell’essere”, il dispiacere di congedarsi da questa voce empatica e accorata dà la misura dell’adamantina, preziosa purezza di Maria Rosaria Luzi e dell’immenso valore del suo canto.

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