"Spiragli" di Emanuele Martinuzzi
La silloge poetica “Spiragli” di Emanuele Martinuzzi si compone di liriche brevi, ma dense di significato, composte di una sola strofa,formata da tre versi: un quinario, un settenario e un quinario.
Terzine come flash volti a fotografare con sapienza stati d’animo del poeta, magistralmente descritti.
“Non vissi che qua
in frantumi e sperso
tra i ricordi.”
Una poesia evocativa, quella di Martinuzzi, che fa ampio ricorso a metafore e similitudini.
Alcune liriche sono particolarmente enigmatiche.
“Non è luna
negli strappi del mito
che mi accompagna.”
In altre, il poeta sposta lo sguardo facendolo spaziare dalla sua interiorità all’osservazione della condizione umana.
“Ogni destino
è la solitudine
del divenire”.
Intuizione e sensazione la fanno da padrone in questi versi, sciabolati sul foglio, che evocano emozioni, visioni, riflessioni.
Semplici oggetti o fenomeni della natura rivestono un significato ben più profondo di quello apparente, grazie al loro legame recondito con i moti dell’animo dell’autore che si ispira chiaramente al simbolismo.
Una particolarità: i versi non sono preceduti da titoli, a distinguere una lirica dall’altra. Questi vengono citati solo in finale di raccolta: nell’indice.
Una raccolta per palati fini, che spicca per stile, originalità e contenuti, frutto di studio e di un’attenta ricerca condotta sulla parola e sul suo potere simbolico/evocativo.
Consigliatissima.