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Recensione a "L'Angelo nato due volte" di Celeste Fortunato


Se vi foste data una seconda possibilità, quali scelti salienti della vostra vita modifichereste e a cosa cerchereste di porre rimedio?

Questi gli interrogativi che si sono affacciati alla mia mente dopo aver letto il fantasy di Celeste Fortunato, che ha il pregio di dar vita a un interessante connubio fra elementi di pura invenzione, atmosfere d’altri tempi e riflessioni profonde.

“L’Angelo nato due volte” è un libro calato in contesti storici precisi, le cui vicende si snodano sui seguenti piani temporali: l’Inghilterra dei primi decenni del Novecento e Taranto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e in quello immediatamente successivo.

Personaggio centrale è Elisabeth/Chiara e la reincarnazione vi riveste un ruolo fondamentale, anche se in realtà questo fenomeno è semplicemente lo strumento scelto dalla scrittrice per diffondere contenuti di un certo spessore: la vita come bene dal valore inestimabile, al quale è un delitto rinunciare, l’importanza del perdono nei confronti di se stessi e degli altri e la consapevolezza che ogni scelta ha le sue conseguenze. In questo romanzo, la spinta primaria a tornare sulla Terra è costituita per Elisabeth dall’amore, forza propulsiva e irresistibile nella sua avvincente e dolce malia.

Lo stile è manierato, elegante, reso ulteriormente raffinato da sfumature intimistiche e ci trasporta in un mondo nel quale l’arte, il Bello, che vesta i panni della musica o della pittura, è il segno di riconoscimento di anime che di base aspirano all’ elevazione, anche se non sempre, come nel caso della protagonista, sanno gestire il dolore nella giusta maniera. In questo quadro, la reincarnazione rappresenta la seconda possibilità che viene offerta alla protagonista della storia narrata per avere l’opportunità di agire in maniera differente di fronte a prove analoghe, per imparare la lezione, per evolvere, acquistando consapevolezza di quanto siamo tutti intimamente connessi e possiamo incidere con le nostre scelte sulle esistenze altrui, sia che si tratti di quelle delle persone a noi più care che di perfetti sconosciuti.

A questo scopo, l’anima di Elisabeth/Chiara dovrà affrontare prove anche ardue ed eventi inattesi, finalizzati a farla crescere e, soprattutto, a leggere la realtà in un’ottica diversa, nella quale la rinuncia e il sacrificio di ciò che si desidera ardentemente rappresentano gli strumenti per compiere un salto di qualità animico.

Nel romanzo di Celeste Fortunato, a Taranto con le sue piazze, le sue vie, i suoi scorci viene concesso un posto d’onore: il libro è anche corredato di foto della città, provenienti dalla collezione privata dell’editore Domenico Sellitti.

In questo prodotto editoriale, estremamente curato, la copertina ha per soggetto una foto della stessa Celeste che, in linea con la sua inclinazione per la recitazione, calandosi nel personaggio della protagonista, posa all’interno di un negozio di antiquariato tarantino, sfoggiando dei vestiti e un’acconciatura d’altri tempi.

Il romanzo contiene una mappa di Taranto realizzata dalla sorella dell’autrice, Maria Veronica Fortunato, ed è infarcito di citazioni illustri, forse un po’ troppe, per lo meno per i gusti di chi scrive, ma decisamente in tema con gli argomenti dell’opera.

L’ "Angelo Nato Due Volte”, libro, al contempo, pervaso di lezioni di vita e delicatezza, che ha al suo attivo la dotta e accurata prefazione del critico letterario Giovanni Amodio, recentemente scomparso, svela la sua anima, in prossimità del finale, nel passo in cui l’autrice, con profondità e saggezza innegabili, fa dire a Chiara: “ (…) la vita è imprevedibile, inafferrabile, inaspettata ed esige che, ogni giorno, ognuno coltivi l’amore per il prossimo e per se stesso.”

L"Angelo nato due volte" è acquistabile presso tutte le librerie e online collegandosi al sito della "Casa Editrice & Libraria Edit@": http://www.edizioni-edita.it/?page_id=112

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