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Recensione a "L'azzurro dell'amicizia" di Imma Pontecorvo

“L’azzurro dell’amicizia”, racconto breve di Imma Pontecorvo, narra la storia di una ragazza straniera bullizzata da due compagne di classe.


Si tratta di un’opera ben congegnata che ha il pregio di far riflettere il lettore su un problema di estrema attualità.

Nonostante la serietà dell’argomento trattato, l’autrice è riuscita a renderne la lettura scorrevole e piacevole, oltre che interessante, nonostante qualche errore di forma.

“L’azzurro dell’amicizia” è esente da pesantezza e toni didascalici e la bravura della Pontecorvo risiede, a mio avviso, nella capacità di mostrarci le gravi conseguenze del bullismo, che in questo caso specifico, si veste anche di razzismo.

Senza calcare la mano e lasciando semplicemente parlare i suoi personaggi, Imma Pontecorvo ci apre gli occhi sulle ripercussioni di questo fenomeno. Sempre indirettamente, ci mostra come sottovalutare le sue manifestazioni per paura o superficialità, da parte di chi assiste a comportamenti bullizzanti, equivalga a diventare corresponsabili di tragiche conseguenze.

Ma la capacità che ha “L’Azzurro dell’amicizia” di farci riflettere non si ferma qui.

Indirettamente, in questo racconto, Imma Pontecorvo tratta anche il tema dell’anoressia: in una società basata sull’immagine, sull’apparire, come quella attuale, anche il non aderire a certi standard di magrezza può diventare oggetto di bullismo. Purtroppo è innegabile: il profondo vuoto educativo che affligge le nuove generazioni apre le porte all’adozione di pseudo valori che mortificano l’essenza stessa dell’essere umano. La scuola e la famiglia non possono e non devono limitare i propri compiti rispettivamente al nozionismo e a colmare la propria assenza fisica e formativa delegando alla tecnologia il mero intrattenimento dei propri figli.

A fare da sfondo alla narrazione, il tema di un sentimento quale quello dell’amicizia, che l’autrice sa descrivere con delicatezza ed efficacia, sottolineando l’alternanza dei ruoli all’interno di un’autentica relazione amicale e il coraggio, la forza che una delle due protagoniste scopre di avere quando l’amica oggetto di bullismo inizia a manifestare le prime anomalie comportamentali. Amicizia, quindi, come sinonimo di risorsa nei momenti difficili nonché di crescita e scoperta di sé, tramite il confronto con l’altro.

Perché, quindi, leggere “L’Azzurro dell’amicizia” di Imma Pontecorvo? Perché si tratta di una lettura di vero spessore, fruibile in uno stile fresco e scorrevole. Perché una società che non pensa è destinata all’involuzione e al collasso, prima o poi, e solo nella scrittura di racconti come “L’azzurro dell’amicizia”, che spingono a riflettere prestandosi a un dibattito anche acceso, potrà risiedere la speranza di gettare, nelle nuove generazioni e in quanti sono deputati alla loro formazione, i semi di un cambiamento positivo.


Cenni biografici di Imma Pontecorvo


Imma Pontecorvo è nata a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera sorrentina.

È laureata in Scienze dell’Educazione all’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli e lavora presso il Ministero della Pubblica Istruzione.

Ama scrivere poesie sin dai tempi dell’adolescenza e, proprio grazie a questa sua passione, partecipando a dei concorsi letterari, sia a livello nazionale che internazionale, ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

Nel 2015 ha pubblicato la silloge di poesie "A passi di danza sui miei pensieri", edito Youcanprint e un breve racconto, "Lo specchio dei ricordi", premiato con la Menzione speciale al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Percorsi Letterari Shelley e Byron”, II° edizione.

Sempre lo scorso anno, ha pubblicato il suo primo romanzo "In un mare di emozioni", con la casa editrice "Schena Editore – Fasano", nella collana Meridiana.



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