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Recensione a "Pose di nudo" di Katia Debora Melis


Se la poesia, come scrive in questa sua silloge Katia Debora Melis, "è una posa di nudo dell'anima", l'autrice è riuscita a mostrarne le sfumature più seducenti, modulandola sui molteplici toni delle emozioni, in un caledoscopio di impressioni ora lievi come una carezza appena accennata, ora urlate come il fragore di un tuono, pur nella loro formale sobrietà. Lo stile semplice fa da contrappunto a metafore raffinate che la poetessa usa per riprodurre i suoi stati d'animo, il rapporto con la vita e con il mondo circostante, al quale tante cose vorrebbe dire e "con perverso rimorso" tace. Se "la vita è camminare nel mondo/come in una grande liturgia/rispettosi e a passi di danza/", l'amore è approdo irrinunciabile che le fa scrivere: "Quando la mia felicità/ non è la tua/ diventa difficile/ogni sorriso" ed è in questo aforisma lieve e sussurrato che emerge tutta la purezza di cuore della Melis, che con i suoi aforismi poetici scatta istantanee indelebili per la memoria del lettore. Oltre all'amore, un appiglio nell'incertezza della condizione umana ("Non sappiamo se ci saremo/ tra un attimo o tra un giorno/ e facciamo progetti") è Dio, che Katia scopre nelle pause di silenzio di cui la frenetica vita odierna è così avara e la poesia stessa, faro sicuro fra i marosi dell'esistenza, preghiera di un'anima profonda che si interroga rispondendo a un bisogno atavico. Infatti, se la voce più vera di ciascuno di noi è soffocata dal tran tran di una quotidianità pressante, l'estro poetico ce la restituisce intera, ponendoci dinnanzi ai nostri bisogni: di amore, di apprezzamento, di unione con l'universo intero.

Come scriveva John Donne "Nessun uomo è un'isola" e, infatti, riflette Katia Debora Melis "Abbiamo l'anima screziata dai toni del grigio/ o di rosa o d'azzurro: dipende da chi ci dipinge." Ma per una poetessa che scrive "Ora lo so/che il cuore/è la misura di tutte le cose", non possono mancare considerazioni sulla deriva della società attuale, sulla tragica assenza di valori, sulle piaghe che affliggono il mondo... ed è così che la sua poesia si fa abbraccio e inclusione del più piccolo, del più umile, che la sensibilità, per una sottile comunione fra anime, ci rende caro e vicino.

Gli aforismi poetici di questa sensibile poetessa, infatti, non sono frutto di uno sterile esercizio retorico o di un solipsismo esasperato, ma vivono di slanci altruistici e di una semplicità stilistica che solo chi è sicuro di sè e ha compiuto un percorso che lo ha condotto ad apprezzare e a ricercare l'essenziale, sfrondando il superfluo e l'ostentato, può permettersi, perché "la semplicità - come scriveva Francesco De Sanctis - è la forma della vera grandezza."


Biografia di Katia Debora Melis


Katia Debora Melis è nata a Milano il 4 luglio 1973; vive e lavora Cagliari. Dopo avere insegnato nei Licei dello Stato come docente di ruolo, dal 2009 lavora presso il Servizio Beni Culturali della Regione Sardegna. Ha all'attivo pubblicazioni su riviste (Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari; Sesuja. Rivista delle zone interne; Sesuja online; NAE. Trimestrale di cultura; Lacanas. Rivista bilingue delle identità) oltre a comunicazioni in seminari e convegni, accanto alla scrittura di poesie, racconti, recensioni critiche, presentazioni di libri in qualità di relatrice. Presente in numerose antologie e sul web, ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari in concorsi nazionali e internazionali, tra primi, secondi e terzi posti, oltre a segnalazioni e menzioni, sia per singole composizioni inedite che per la poesia edita, tanto in lingua italiana che in sardo. Libri pubblicati, oltre a "Pose di nudo": Passaggi minimi, 2014; Dalla penombra nasce la poesia. Le origini, 2014; Poesie del sabato senza villaggio, 2013; Solo ali di farfalla (anima mia), 2012; Yggdrasil, 2010; Le campane di Mesuinas, 2009; Oceano stretto, 2008; Ripensando a Ernesto De Martino, 2007; Penombra, 2007.

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