Recensione di "Se cerchi, mi vedi" di Giulia Benedetti
Ci sono eventi che lasciano orme devastanti nella vita delle persone; ci sono eventi che per essere cancellati richiedono un cambiamento radicale, ma a volte, come in questo caso, né il tempo né la distanza dai luoghi nei quali si sono consumati servono a impedire che il passato torni a chiedere il conto. Sebbene il messaggio contenuto nel libro sia, almeno in parte, dei meno leggeri, all'autrice di "Se cerchi, mi vedi" va riconosciuto il merito di essere riuscita a planare sui particolari più spinosi e dolorosi delle vicende narrate, mantenendo un tono neutro e spensierato che rende la lettura piacevole e coinvolgente. Soprattutto perché l'alternanza fra vari piani temporali nei quali si snoda la trama, se all'inizio disorienta un po' il lettore, contribuisce a generare interrogativi che, nel prosieguo del racconto, trovano risposta come in un avvincente puzzle componentesi tessera dopo tessera. L'avvio non è banale e questa originalità sarebbe più che gradita se nel primo atto (l'autrice ha diviso il suo libro in atti come in una commedia) non si restasse perplessi per via dell'uso molto disinvolto della consecutio temporum: i tempi concordano seguendo leggi sconosciute alla grammatica e, a dire il vero, anche i modi vacillano in un paio di casi. A discolpa dell'autrice, va detto che questo avviene appunto solo in parte del primo atto. Probabilmente, si sarebbe potuto evitare questo spiacevole inconveniente con una rilettura o un editing più attenti. Altro particolare che non ha suscitato il mio entusiasmo la scelta di scrivere un epilogo un po' troppo sopra le righe, con riferimenti a libri e/o film ben noti, a rischio di scopiazzamento bello e buono: l'autrice ne è consapevole, ma allora perché lo fa? Che bisogno ce n'è, dato che la fantasia non le fa certo difetto e che per il resto è riuscita a scrivere un libro che ha più di una freccia al suo arco? Il fatto che l'epilogo sia sopra le righe potrebbe essere frutto di una precisa scelta, certo, ma stride con il tono del resto del racconto e l'ultima scena suona esagerata, forzata e anche un po' crudele, almeno dal mio punto di vista. Un motivo in più per leggere questo lavoro di Giulia Benedetti e farmi sapere se siete d'accordo con me (ovviamente, esserlo non è obbligatorio).
L'autrice
Scheda di Giulia Benedetti, contenente i suoi cenni biografici
Giulia Benedetti, classe '88. Vengo da Bologna, diplomata nel 2007, mi sono buttata nel mondo del lavoro, e circa tre anni fa ho ripreso un vecchio lavoro che avevo iniziato mille anni fa (o almeno a me sembra!). E' nato così "Se cerchi mi vedi", il mio primo romanzo, in vendita su Amazon, sia in formato Kindle che in formato cartaceo (attraverso Createspace), pubblicato il 6 settembre 2015. Amo la scrittura sin da quando ero molto piccola e ho cominciato a scrivere i miei primi racconti a partire dal 1999, l'anno in cui il primo computer è entrato in casa.
La scrittura, in particolare la pubblicazione del mio primo libro, mi ha sempre aiutato molto a superare momenti critici della mia vita.