"AMORE E PERVERSIONI" di Claudio Beniywoll

“AMORE E PERVERSIONI” di Claudio Beniywoll è un libro dallo stile scorrevole che narra l’incontro in chat e, parallelamente, le vite di due ragazzi gay: il minorenne Michael e Giovanni, più grande di lui di cinque anni.

Parte della narrazione è condotta in prima persona dando la parola, a capitoli alterni, ora all’uno ora all’altro dei personaggi.

L’autore riesce a descrivere abilmente stati d’animo, problematiche psicologiche e dinamiche relazionali. Le devianze di entrambi i protagonisti, a mano a mano che la narrazione procede, assumono connotazioni inquietanti.

Il romanzo più che erotico è pornografico: le scene sono molto esplicite, i rapporti sessuali, che sfociano anche nel sadomaso, vengono descritti in maniera minuziosa senza lasciare spazio all’immaginazione.

Non è una storia per palati delicati, questa. Ogni sensazione è spinta all’estremo. È sicuramente una lettura che lascia il segno e può impressionare i più giovani, pertanto è consigliata solo a un pubblico adulto.

Contiene riferimenti al consumo di droghe, all’autolesionismo, a problematiche psicologiche (attacchi di panico, fobia sociale, depressione).

Vi si parla di locali gay, di certi atteggiamenti omosessuali che sconfinano nel ridicolo e nel cattivo gusto, di promiscuità, persino di tendenza all’incesto.

Per evitare fraintendimenti, va specificato che non si tratta di una storia scritta contro i gay, nata per criticarli pesantemente, metterli in cattiva luce o sminuirli. La promiscuità e l’incesto, è noto, non hanno niente a che vedere con l’orientamento sessuale.

I personaggi di questa storia sono dominati dalla ricerca del piacere come affermazione egoica, nel caso di Giovanni o, in alternativa, in quello di Michael, come fuga dalla sofferenza e anestetizzazione del dolore.

Nell’ultima parte, gli errori relativi ai tempi e ai modi verbali si fanno frequenti. Lo scambio di messaggi fra i due protagonisti risulta un po’ confuso: non sempre le frasi sono chiare o corrette dal punto di vista grammaticale. La presenza dell’autore diventa intrusiva: andrebbe accantonata per lasciare spazio, e solo dove strettamente necessario, ai pensieri dei protagonisti.

Inoltre, il finale suona un po’ affrettato: qualche riga aggiuntiva, a chiosa, non stonerebbe affatto.

In sintesi, “AMORE E PERVERSIONI” è una lettura che non contempla le mezze misure: potrà piacere moltissimo (o per niente), oltre che agli estimatori di un certo genere letterario, anche a quanti amano le storie forti, quelle che scavano negli abissi oscuri dell’animo umano, “regalando” un finale truculento che sfocia, per certi versi, nel genere horror.